Space Time Architecture

Gianluca Ranzi


Three elements stand out in IAG’s work and they perfectly fit together: space, time and architecture.Isabella Angelantoni Geiger is an artist who lives and works in Milan, where she was formed; a city where, as shown by Boccioni, form lives in the continuity of space and where tradition and artistic research are related to ‘Space and Time’, from Futurism, through Lucio Fontana until Luciano Fabro.The Isabella’s creations  move in the same direction but adds a new organic sensibility linked to a certain ambiguity and instability of the form itself.Here it is as poised, unstable, and requires a constant search for equilibrium and balance. The work in some way remains open just as slyly and subtly seems to never come to sedimentation and find “peace.” On the contrary it seems to be fitted with a vital push the door to grow and sometimes to implode.Consider sculpture as an organic process is one of the merits of Isabella Angelantoni Geiger, so forms and templates are developed in space without ever to close, in a process that ‘not all’ and that alludes to infinity and multiplication, as it occurs in Brancusi and Fontana.

Spazio Tempo Architettura

Gianluca Ranzi


Tre elementi caratterizzano il lavoro di questa artista e si integrano perfettamente nella sua opera: lo spazio, il tempo e l’architettura.

Del resto Isabella Angelantoni Geiger è una artista che vive e lavora a Milano, dove in parte si è formata; una città in cui, come mostra Boccioni, la forma vive nella continuità dello spazio e in cui tradizione e ricerca artistica sono connesse a ‘spazio e tempo’, a partire dal Futurismo, passando per Lucio Fontana fino ad arrivare alla ricerca di Luciano Fabro.

Il lavoro di Isabella si muove nella stessa direzione ma vi aggiunge una nuova sensibilità organica legata a una certa ambiguitá e precarietà della forma stessa. Qui essa è come in bilico, instabile, e presuppone una costante ricerca di equilibrio e di bilanciamento. L’opera in qualche modo resta aperta proprio in quanto maliziosamente e sottilmente sembra non arrivare mai a sedimentarsi e a trovare “pace”. Al contrario sembra esser dotata di una spinta vitale che la porta a crescere e talvolta a implodere.

Considerare la scultura come un processo organico è uno dei meriti di Isabella Angelantoni Geiger, per cui forme e sagome si sviluppano nello spazio senza arrivare mai a chiudersi, in un processo che ‘non finisce’ e che allude  all’infinito e alla moltiplicazione, come avviene in Brancusi e Fontana.